05 Ott Giuseppe Giovannelli. In una fotografia tutte le emozioni del tuo matrimonio
Giuseppe Giovannelli è un giovane fotografo di Lucca che, attraverso un mix unico di professionalità, sensibilità e discrezione, riesce a catturare i momenti più importanti e le emozioni più profonde di ogni avvenimento.
Chi si affida ai suoi servizi, si vede recapitare a casa i propri ricordi in un splendida confezione, degna di un contenuto tanto prezioso.
Le migliori tecnologie e una sconfinata passione supportano Giovannelli nella sua missione: rendere eterni i più bei momenti del tuo matrimonio.
I video che compongono l’intervista integrale sono pubblicati sul nostro canale YouTube.
Qual è stato il tuo percorso lavorativo? Da quanto tempo fai questo lavoro?
Il mio percorso non è partito direttamente dalla fotografia, io vengo dal 3D. Mi è sempre piaciuto fare foto in vacanza, in giro con gli amici.
C’è molta somiglianza tra il 3D e la fotografia a livello di inquadrature, luci ecc., quindi studiando una cosa, studiavo anche l’altra.
A un certo punto, iniziai a lavorare per uno studio fotografico: non avevo mai fatto matrimoni fino ad allora, sono stati tre anni molto costruttivi, mi hanno fatto apprezzare e amare questo lavoro.
L’anno scorso ho deciso di trasformare quello che era un hobby nella mia professione.
Sono contento di come sta andando, i feedback ricevuti dai clienti sono positivi, quindi mi ritengo soddisfatto, per adesso.
Chi sono i tuoi clienti?
I miei clienti sono ragazzi dai 27 ai 36 anni che, fortunatamente, credono ancora nel matrimonio, nell’amore e hanno il coraggio di avventurarsi in questo percorso.
Quindi la tua specializzazione ora è …
Settore wedding e ritratti.
Hanno esigenze particolari i clienti che vengono a chiederti un servizio fotografico?
Dipende dai clienti: alcuni sono più esigenti, stanno attenti a tutto e si raccomandano molto per ogni particolare; altri a volte sembra che non vogliano neanche essere fotografati, per l’imbarazzo. Li capisco benissimo ed è compito mio farli sentire a proprio agio di fronte alla camera, farli sciogliere e cercare di tirare fuori il meglio da quella sessione fotografica.
Quali sono le difficoltà che incontri nel realizzare un servizio fotografico?
Parlando di matrimoni, è il tempo. Pur avendo il fotografo voce in capitolo, perché è la figura professionale che segue la coppia dall’inizio alla fine, il tempo rimane sempre il “nemico” e l’ostacolo più grande. Bisogna riuscire a fare tutto nei giusti tempi, in qualsiasi situazione e non hai mai certezze: che ci sia sole, pioggia, vento, neve, freddo il tempo a disposizione per tirare fuori il meglio da quel servizio fotografico è quello.
Quindi non è solo il tempo come concetto ma anche il tempo a livello atmosferico…
Sì, ci sono un sacco di variabili che ti possono aiutare o mettere i bastoni fra le ruote.
Il budget di spesa è una voce che incide molto nella scelta di creare un bel servizio fotografico? Quanto i tuoi sposi sono interessati al budget? Può fare la differenza?
Quando parlo di budget o di preventivo, mi piace spiegare al cliente dove vanno quei soldi. Non basta dire che faccio tot foto per la cifra X; è interessante far capire perché spendono quella cifra.
Con quella somma assumono una persona competente, una figura professionale che sa gestire i tempi, le varie problematiche che possono presentarsi e consegnare un lavoro ottimale nei tempi stabiliti.
Il budget è importante perché l’esperienza, l’attrezzatura che usiamo, il modo in cui consegniamo il lavoro, sono cose che vanno a incidere: avere l’eccellenza dall’inizio alla fine ha un prezzo.
Come ti viene consegnato il materiale, il software che uso per dialogare col cliente, per fargli vedere le foto… sono tutte cose che vanno a incidere perché sono una spesa per me, però è una spesa che il cliente dopo apprezza.
Come si lavora, l’attrezzatura con cui si lavora, la professionalità con cui si lavora e come si consegna il materiale alla fine fa la differenza.
Consegnare il filmino del matrimonio in una custodia trasparente o consegnarlo in una wedding box decorata con la chiavetta e il cd stampato, sono particolari che fanno la differenza.
Qual è secondo te il tuo punto di forza in questo lavoro?
Ciò che mi viene sempre riconosciuto è l’empatia che riesco ad avere subito con i clienti. Il giorno del matrimonio c’è molta tensione, è molto particolare e stressante, anche l’arrivo in chiesa, la preparazione in casa sono momenti molto tesi.
Quando siamo insieme agli sposi e facciamo le foto, però, si crea un feeling positivo e una battuta tira l’altra, una risata tira l’altra e si crea un bel clima e si lavora tutti meglio.
Il momento del tuo lavoro in chiesa è abbastanza delicato, nel senso che il fotografo deve essere quella presenza costante che si avvicina molto agli sposi, all’altare, ai testimoni e quindi deve riprendere dei momenti cruciali di una giornata in cui a volte sembra che possa distrarre l’attenzione. Qual è secondo te la caratteristica che si deve avere, l’accortezza in più che non deve mancare?
Come hai detto, il momento della cerimonia è molto importante e anche molto difficile a volte, perché oltre alle problematiche logistiche esistono anche compromessi che si devono fare con la luce ambientale di una chiesa.
Ci sono chiese luminose e meno luminose, siamo attrezzati con dei faretti ad hoc per illuminare le chiese più buie, però a volte i sacerdoti non ti autorizzano per problemi elettrici.
In questi casi, tornando al discorso del budget, un’attrezzatura adeguata ti permette di affrontare una location come una chiesa buia e tirare fuori delle belle foto.
Tecnica, conoscenza e attrezzatura vanno di pari passo.
In più ci sono i momenti cruciali come lo scambio delle fedi o gli sposi che si danno la mano o si scambiano uno sguardo importante… in questi casi dobbiamo essere presenti ma non invadenti; l’attrezzatura ci viene incontro con degli obiettivi fatti apposta per catturare momenti importanti da lunga distanza.
Lavori da solo o ti avvali di collaboratori?
Lavoro da solo. Una cosa che viene sempre richiesta dai clienti è la mia presenza al matrimonio, perché mi dicono che a volte in studi di più persone, il cliente parla con una persona, si crea un bel rapporto e il giorno del matrimonio ne arriva un’ altra. In questi casi è come ripartire da zero.
Il giorno del matrimonio quindi ci sono sempre io da solo, salvo in casi eccezionali, come un altissimo numero di invitati, uno spostamento importante tra casa della sposa, chiesa ecc.… In questi casi mi avvalgo di un assistente validissimo che comunque è con me, non è solo.
Quanta personalizzazione c’è nel poter realizzare un bel servizio fotografico? Quanto il fotografo mette di sé stesso, al di là dei soggetti che sono la materia prima?
Secondo me mette tanto, perché è quello che fa la differenza. È così che si distingue un fotografo da un altro. A prescindere dal tipo di inquadrature, di post produzione sulle foto, dal tipo di impaginazione dell’album, viene tutto dal tuo modo di dire: “io lavoro così“.
L’impronta è quella, parte dall’inquadratura, dai posti che scegli per fotografare, dal tuo modo di lavorare in post e a come le consegni. Lì è tutta creatività: gli sposi sono a tua disposizione, sta a te dirgli dove mettersi e come, come giocare con la luce.
Io lavoro, salvo eccezioni, con luce naturale, perché l’impronta che voglio dare alle foto deve renderle romantiche e molto naturali, autentiche.
Se guardi uno scatto originale e uno post prodotto al computer per la stampa, sono molto simili.
Parlavi di posti da scegliere per realizzare le foto e di tempistiche abbastanza strette: molto spesso capita a i matrimoni di raggiungere la location dove avviene il ricevimento e di attendere per molto tempo gli sposi perché sono andati a fare le foto. Questi tempi d’attesa lunghi secondo te da cosa dipendono? A te succede così? Si può ovviare?
Fortunatamente a me non capita, è tutta questione di come gestiamo il tempo.
Una delle cose che incide è il momento in cui gli sposi escono dalla chiesa; mi è capitato di vedere matrimoni con tanti parenti che vivono fuori città e vorrebbero tutti spendere una parola, un ringraziamento, un abbraccio alla sposa però il sole, specialmente nel pomeriggio, non aspetta e rischiamo oltre che di arrivare in ritardo e quindi far attendere gli invitati, di perdere i momenti chiave della giornata per scattare con una luce bellissima.Ad esempio, io mi accordo con gli sposi in modo che, all’uscita dalla chiesa, abbiano un quarto d’ora a disposizione per salutare amici e parenti, dopodiché vado a chiamarli e andiamo. Quando andiamo nella location scelta per fare le foto, non stiamo mai via più di 40 – 50 minuti, se siamo fortunati anche meno.
Anche gli ospiti amano farsi fotografare o invece qualcuno si defila? Com’è adesso la tendenza, visto che con la moda dei selfie siamo diventati un po’ tutti fotografi di noi stessi?
Ci sono entrambe le categorie: gli invitati super selfie molto predisposti alle foto, e i più timidi che non gradiscono le foto. Allora con un paio di passi indietro cambio obiettivo e li fotografo in totale naturalezza, senza che se ne accorgano. Questo viene apprezzato: gli sposi mi dicono che queste persone ringraziano per la serie di ritratti di cui non sapevano nulla.
Il passaparola è vincente nel tuo lavoro? I social network aiutano in questo senso?
Segui e aggiorni i tuoi profili?
Il passaparola è l’arma vincente, non c’è niente come una coppia che parla bene di te ad amici che devono sposarsi. Con me funziona tantissimo. Questo poi si rispecchia nei social network che sono il fulcro del passaparola; sono megafoni che parlano a milioni di persone.
Secondo te c’è molta improvvisazione nella tua professione? I tuoi concorrenti sono altrettanto professionali o invece c’è gente che inizia a fare questo mestiere un po’ per gioco ma non ha basi solide?
Anche in questo caso, ci sono entrambi gli aspetti: ci sono persone che hanno delle solide basi o che comunque hanno quel qualcosa in più rispetto all’amatoriale classico. Secondo me, dopo un po’ d’esperienza, se sentono di poter approcciare una fase successiva, da amatoriale a professionale, fanno bene.
Poi ci sono quelli che prendono lavori da professionisti ma non sono all’altezza, magari perché ancora non hanno ancora la pratica necessaria o non hanno studiato abbastanza. Purtroppo si improvvisano e questo va a scapito del cliente.
È il cliente a scegliere il fotografo e l’unica raccomandazione è quella di scegliere una persona che abbia esperienza nei matrimoni, perché è un ramo che presenta difficoltà che altre tipologie di foto non hanno: hai a che fare con tempistiche, imprevisti, persone e devi essere in grado di fronteggiare tutto.
Al di là dei matrimoni chi sono le persone che ancora richiedono un servizio fotografico per una ricorrenza? Esiste ancora fare per un 18imo o 50imo o è esclusivamente proprio per comunioni, matrimoni o cresime?
Tanto mercato al di là dei matrimoni, lo hanno i ritratti riguardanti i settori maternità e neonati. È un campo che sta prendendo molto piede, si vedono dei bei lavori ed è una cosa molto bella.
È cambiato lo stile: prima le foto erano un po’ statiche, da alcuni anni a questa parte sono foto un po’ più artistiche, più dinamiche e questa cosa sta attirando anche fotografi che prima snobbavano questo tipo di fotografia.
Cos’è che ti distingue da altri tuoi colleghi per non dire concorrenti? Perché si sceglie Giuseppe Giovannelli?
Trasparenza e chiarezza innanzitutto. Quello che cerchi e quello che offro, tutto nero su bianco e massima qualità per quanto mi riguarda. Do il massimo per quanto riguarda le conoscenze, l’attrezzatura, l’esperienza e l’empatia.
Sono una persona aperta e disponibile e allo stesso tempo vigile e professionale.
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