04 Ott L’abito da sposa. Tra tradizione e modernità, com’è cambiato nei secoli.
Inutile negarlo, anche chi ha deciso di non sposarsi o di sposarsi con cerimonia civile, non rimane indifferente davanti a un abito da sposa. Da sempre è più di un semplice capo d’abbigliamento indossato per un’occasione speciale.
Si tratta di un simbolo, di una promessa, di una speranza.
Il simbolo di un sogno realizzato, la promessa di una famiglia felice, la speranza nel futuro insieme.
Per questo l’abito nuziale, pur seguendo tradizioni e mode del momento, dev’essere un’estensione della sposa, deve risaltarne caratteristiche e personalità. Deve renderla principessa della favola che si appresta a vivere.
Una scelta impegnativa, quindi, cui sono chiamate a partecipare le persone più vicine alla sposa: la mamma, le amiche del cuore, le sorelle e ogni donna che gode della fiducia e dell’affetto della futura sposa.
Oggi le scelte possibili per un abito da sposa sono davvero infinite, per tutti i gusti, tutte le taglie, tutte le tasche. Puoi comprare il tuo abito in un negozio specializzato, dove sarte scrupolose provvederanno ad adattarlo alla tua persona; puoi commissionarne uno su misura; acquistare all’asta quello di una celebrità; ordinarlo su internet o a un outlet… insomma, davvero il ventaglio di possibilità è quanto mai vasto e vario.
Alcune caratteristiche sono però ben presenti a tutte coloro che sognano il loro abito da sposa: il colore bianco e il velo, per esempio, sono dettagli che balzano alla mente anche di chi non li userebbe nel proprio abito. Sono ormai elementi dell’immaginario collettivo, della tradizione.
Ma da dove arriva questa tradizione? Quando è nata? Scopriamolo insieme in questo breve excursus nella Storia.
L’abito nuziale è sempre stato importante, fin dall’inizio.
L’abito da sposa ha sempre avuto una grande importanza rappresentativa. Fin da quando se ne ha notizia, infatti, ha simboleggiato lo status, il prestigio e la condizione economica della famiglia della futura consorte.
Anche se le antiche romane si sposavano indossando una tunica bianca, dal medioevo fino al XII secolo gli abiti da sposa erano realizzati con tinte e tessuti a colori, spesso vivaci.
Le tinture usate erano, infatti, rare e preziose, le stoffe erano pregiate. Tutto ciò indicava la ricchezza e l’importanza della famiglia.
L’abito, inoltre, non era realizzato espressamente per il matrimonio: si trattava spesso del vestito migliore a disposizione ed era riutilizzato in occasione di altri eventi mondani importanti.
L’abito bianco
Il primo abito da sposa documentato risale al 1406. È indossato da Filippa d’Inghilterra in occasione del suo matrimonio con Erik di Danimarca. Si tratta di una tunica bianca impreziosita da bordature di pelliccia e completata da un mantello.
Un secolo e mezzo dopo, nel 1558, il bianco arriva, prepotente e scandaloso, a caratterizzare il vestito di Maria Stuarda che sposa Francesco II di Francia. Lo scandalo sta nel significato che allora veniva attribuito al colore bianco: il lutto.
Il fatto che due anni dopo, lo sposo passerà a miglior vita, non contribuì alla diffusione di quel colore per le nozze.
Evoluzione dell’abito nuziale
Sempre nel XVI secolo appare lo strascico. Diventa immediatamente simbolo di ricchezza: più è lungo più la famiglia della sposa è agiata.
Il 1600 è un secolo sotto tono per i vestiti da sposa: scismi e dogmi religiosi spingono le famiglie verso cerimonie più “private”. Inoltre, i denari sono investiti maggiormente per le doti e i corredi, il vestito passa in secondo piano.
Si riscatta però nel 1700: dopo la Rivoluzione Francese, nasce lo Stile Impero che tanto ha influenzato le mode e i gusti anche nelle epoche successive. Anche l’abito da sposa subisce l’influenza del nuovo stile e si fa sfarzoso, ricco di elaborazioni, ricami, motivi e tessuti pregiati come raso e seta.
L’abito tradizionale a cui siamo abituati
Il 1800 vede l’imporsi dell’abito lungo, dei guanti, del ricevimento nuziale, del dolce e della caratteristica principale: il colore bianco.
La regina Vittoria d’Inghilterra sposa Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. Il suo abito è bianco.
A quei tempi il bianco aveva cessato di essere simbolo di lutto, ma non era usato nei matrimoni a causa delle difficoltà nel lavaggio. Il vestito veniva infatti usato anche in altre occasioni e il bianco era maledettamente facile a sporcarsi.
Nonostante ciò, probabilmente a causa della testimonial d’eccezione, l’abito nuziale bianco divenne una modo virale che dura ancora oggi.
L’abito da sposa nella contemporaneità
Pur essendo ancora l’ideale di molte donne, l’abito bianco non è più una scelta esclusiva.
Oggi si può spaziare per un’ampia gamma di colori: avorio, crema, rosa, fucsia, verde, azzurro…
Per non parlare dei modelli o dei tessuti.
Una cosa però non cambia, il valore simbolico di cui parlavamo all’inizio, quell’emozione che si ravviva ogni volta che la donna apre l’armadio e vede l’abito appeso (spesso protetto da una busta di cellophane trasparente) e lo sfiora con la mano.
Probabilmente non è un caso se i modelli che per primi si affacciano nella mente delle future spose appartengono a regine o principesse o stelle del cinema.
Pensaci un attimo anche tu, chiudi gli occhi e immagina il vestito che vorresti indossare al tuo matrimonio. Non ti viene in mente Grace di Monaco o Audrey Hepburn? Fabiola del Belgio o Victoria di Svezia? Lady Diana o Sarah Ferguson?
Dunque, che vestito hai scelto per il tuo matrimonio? Andrai sul classico o sceglierai un abito originale o addirittura eccentrico? Bianco o colorato? Se ti fa piacere condividerlo, scrivilo nei commenti.
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